Biblioteca do falimento. Hamlet, o Quixote, Raskólnikov, Riobaldo. O Borges que nega, por despeito e crueldade a existência do Aleph logo após tê-lo, assombrado, visto. E o príncipe dos falíveis, Dante desterrado, que vê que havia, nel mezzo del cammin, nada menos que o Inferno.
No Canto II, dia findo, às portas do primeiro círculo, surge-lhe a dúvida:
1 Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno
toglieva li animai che sono in terra
da le fatiche loro; e io, sol uno
4 m'apparecchiava a sostener la guerra
sí del cammino e sí de la pietate,
che ritrarrà la mente che non erra.
Arrepende-se.
37 E qual è quei che disvuol ciò che volle
e per novi pensier cangia proposta,
sí che dal cominciar tutto si tolle,
40 tal mi fec' ïo 'n quella oscura costa,
perché, pensando, consumai la 'mpresa
che fu nel cominciar cotanto tosta.
Vírgilio, aí, relata o encontro que teve com Beatriz, no Limbo, e o pedido que ela lhe fez.
58 "O anima cortese mantoana,
di cui la fama ancor nel mondo dura,
e durerà quanto 'l mondo lontana,
61 l'amico mio, e non de la ventura,
ne la diserta piaggia è impedito
sí nel cammin, che volt' è per paura;
67 Or movi, e con la tua parola ornata
e con ciò c'ha mestieri al suo campare
l'aiuta, sí ch'i' ne sia consolata.
70 I' son Beatrice che ti faccio andare;
vegno del loco ove tornar disio;
amor mi mosse, che mi fa parlare.
73 Quando sarò dinanzi al segnor mio,
di te mi loderò sovente a lui".
[ Tacette allora, e poi comincia' io: ]
E pergunta Virgílio:
121 Dunque: che è? perché, perché restai?
perché tanta viltá nel core allette?
perché ardire e franchezza non hai?
Ao que Dante, agora resoluto, responde:
127 Quali fioretti dal notturno gelo
chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca
si drizzan tutti aperti in loro stelo,
130 tal mi fec'io di mia virtude stanca,
e tanto buono ardire al cor mi corse,
ch'i' cominciai come persona franca:
133 "Oh pietosa colei che mi soccorse!
e te cortese ch'ubidisti tosto
a le vere parole che ti porse!
136 Tu m'hai con disiderio il cor disposto
sí al venir con le parole tue,
ch'i' son tornato nel primo proposto.
139 Or va, ch'un sol volere è d'ambedue:
tu duca, tu segnore, e tu maestro".
Cosí li dissi; e poi che mosso fue,
142 intrai per lo cammino alto e silvestro.
Inspirado pelo objeto de sua paixão, Dante aceita Virgílio como guia, senhor e mestre: representante da Razão, condição da Virtude.
Gustave Doré